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Tupperware: 65 anni di successi del marketing rosa

di Anna 8 settembre 2011

Sessantacinque anni e non sentirli, alla faccia della crisi e dei cambiamenti sociali. Era infatti il 1946 quando Earl Silas Tupper, un chimico americano, ha creato Tupperware. Le celeberrime ciotole di plastica con coperchio ermetico per la conservazione del cibo, però, ebbero successo soprattutto grazie alla formula del porta a porta, in chiave femminile.

Si chiama Brownie Wise la prima eccezionale presentatrice Tupperware, che ha incantato le casalinghe americane con i suoi party dimostrativi.

Le sue innate capacità di venditrice le sono valse, oltre a notevoli introiti, la copertina di Business Week nel 1954 (e fu la prima donna a potersi fregiare di questo onore).

Sembra incredibile come anche oggi, tra lo strapotere della grande distribuzione e del commercio on line, le presentazioni a domicilio continuino ad avere successo.

Lo scorso anno Tupperware ha venduto prodotti in tutto il mondo per 2,3 miliardi di dollari. Il segreto di un così longevo e ricco business? Qualità del prodotto, rinnovo costante del catalogo, nonché un’accurata strategia di marketing al femminile.

Una folta schiera di venditrici (2,6 milioni di addetti, per la maggior parte donne), distribuite su cento mercati, si adopera quotidianamente per organizzare i ben noti party con le potenziali clienti. Si stima ogni 1,7 secondi nel mondo si tenga una dimostrazione.

Durante le presentazioni, l’addetta alle vendite esegue dimostrazioni dei possibili utilizzi di ciotole, pentole e piccoli elettrodomestici del catalogo.

Così, non solo l’azienda resta vicina alle clienti affezionate e alle nuove generazioni di “padrone di casa”, ma si allarga anche rapidamente verso nuovi clienti e mercati, soprattutto nei paesi in crescita. Il 58% del fatturato, infatti, viene da Brasile, India, Indonesia e Singapore.

A quanto pare, sembra che sia il migliore amico delle donne sia il polietilene, anche negli affari.

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