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Come curare le piante d'appartamento in Inverno

di Alessia 3 dicembre 2009

Piante in inverno1

Nel periodo autunnale ed invernale le piante sono costrette ad adattarsi alle variate condizioni ambientali. Ed è per questo che subiscono dei cambiamenti fisiologici ed iniziano a rallentare il loro sviluppo, per prepararsi al lungo periodo invernale. In settembre-ottobre, a seconda della stagione e della collocazione geografica, è quindi consigliabile ritirare in casa le piante d’appartamento per evitare che un ripido abbassamento delle temperature e le possibili gelate mattutine possano danneggiarle.

Le piante tropicali come Philodendron, Ficus elastica, kentia, Ficus benjamina, spatifillo, Dieffenbachia e Dracaena già da settembre mentre quelle mediterranee come agrumi, gerani, agavi, mimose e palme possono resistere fuori anche fino alla fine di Ottobre. La loro collocazione all’interno della casa, dopo che questa è stata decisa, deve essere mantenuta nel tempo. Gli spostamenti frequenti, infatti, provocano uno stress per le piante che ogni volta devono adattare il loro fogliame a seconda di dove giunge la fonte luminosa.  All’interno della casa poi le piante devono essere sistemate lontano da fonti di calore come i termosifoni ed in posizioni molto luminose.

Surriscaldamento della  casa e poca umidità

Nelle stanze surriscaldate dove il tasso di umidità è troppo basso rischiano di disidratarsi soprattutto le Dieffenbachia ed il Ficus benjamina, che tende in questo modo a perdere le foglie. Se la situazione perdura le piante rischiano di morire. Per prevenire questo tipo di problema si deve

  • aumentare l’umidità dell’ambiente mettendo una vaschetta con l’acqua vicino al termosifone.
  • Nebulizzare acqua sulle foglie delle piante una volta ogni 4/5 giorni. Non sulle piante grasse che sono molto più resistenti.
  • Mettere vicino alle piante un papiro, noto per essere una pianta che libera umidità attraverso le foglie.
  • Riempire il sottovaso con acqua e argilla

Poca luce per le piante

E’ importante cercare di posizionare le piante vicino ad una finestra o ad una vetrata. Questo vale per le piante che necessitano di molta luce, come le orchidee, le cactacee e le succulente. Per Calathea, Ficus elastica, Aglaonema, Ficus pumila, Spathyphillum, Maranta, Peperomia, Philodendron che invece prediligono zone ombreggiate è meglio trovar loro una posizione più riparata dalla luce diretta del sole. Un campanello d’allarme alla mancanza di luce è quello dell’ingiallimento del fogliame e dei boccioli che tendono ad appassire in pochi giorni e cadere senza essersi però prima aperti.

Annaffiatura

In autunno ed inverno le piante hanno bisogno di meno acqua perché vanno in uno stato di parziale riposo e si rischia di far ristagnare l’acqua nei vasi creando delle muffe sul terriccio. Sbaglia però chi dice che le piante non devono essere bagnate in inverno, anche perché il caldo secco delle nostre case fa crescere notevolmente il loro bisogno di acqua. L’ideale sarebbe usare acqua a temperatura ambiente lasciata decantare per almeno un giorno se è quella del rubinetto.

Correnti d’aria e spifferi

Si deve cercare di evitare alla pianta l’esposizione a correnti d’aria fredda che potrebbero ‘ferirla’ seriamente. Un segnale che fa capire se la pianta è in una posizione troppo esposta viene dato dall’apice e dal bordo delle foglie che tendono verso il marrone. In questo caso la pianta va spostata dalla sua posizione attuale e collocata in un luogo della casa più riparato

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