Taglio all'Ici nella finanziaria 2008

di Alessia 26 novembre 2007

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Sto cercando con un po’ di fatica di capire le agevolazioni e i benefici previsti dalla finanziaria 2008, ora all’esame della Camera, spettanti alle famiglie italiane. Alla casa è dedicato il 95% dei 2,2 miliardi di benefici messi in campo dal Ddl. Se è veramente così non posso che rallegrarmene. La voce che sicuramente mi interessa di più è quella dell’Ici. Nel suo primo passaggio parlamentare al Senato, come leggo su IlSole24Ore, la nuova detrazione statale sull’Ici ora comprende anche i proprietari che possono contare su un reddito superiore a 50mila euro lordi. Visco ha esternato le sue perplessità a tal proposito ed effettivamente sono escluse solo quelle persone che possiedono abitazioni signorili (categoria catastale A/1), ville (A/6), castelli e palazzi storici, forse un po’ pochini. L’Ici per l’abitazione principale, nella nuova finanziaria, ha subito un sostanzioso taglio. Nella versione approvata al Senato, la nuova detrazione è pari all’1,33 per mille del valore catastale, in altre parole, lo sconto è pari a 66,5 euro per ogni 50mila euro di valore catastale del nostro immobile. Quindi, in termini assoluti, il beneficio è maggiore se il valore della casa è maggiore, ma in termini relativi (in percentuale) lo sconto più alto spetta a chi ha abitazioni più economiche. Forse riportando l’esempio del quotidiano di Confindustria si semplifica il concetto:
un appartamento di 140 metri quadri in centro a Milano, per esempio, raggiunge la detrazione massima di 200 euro, ma l’Ici che rimane da pagare ammonta comunque a 717 euro, e il beneficio è del 28%; rimanendo a Milano, ma spostandosi in una casa più piccola (90 metri quadrati) e in periferia, lo sconto si ferma a 80 euro, ma taglia l’imposta del 45 per cento”.
Per chi ha contratto un mutuo, la finanziaria 2008, prevede un aumento dello sconto fiscale pari a 760 euro quindi, rispetto al vecchio tetto, il beneficio massimo è del 10,6%. Anche se la detrazione sugli interessi passivi arriva al massimo a 73 euro in più all’anno rispetto a quella già prevista dal 2000. Altre misure che potrebbero essere interessanti riguardano, il trasporto pubblico locale (con uno sconto al massimo di 47,5 euro l’anno), gli anziani, che saranno esonerati dal pagamento del canone Rai se ultra 75enni e con un reddito basso (devo ricordarmi di dirlo a mia madre) e l’esclusione della prima casa dai calcoli sui redditi rilevanti per le detrazioni per carichi familiari. In realtà queste ultime due misure fanno un po’ scappare da ridere, se non da piangere. Potranno, infatti, non pagare il canone Rai solo 400 soggetti in tutt’Italia (quindi posso anche evitare di dirlo a mia madre) e l’esclusione della prima casa dai calcoli, in realtà, porterà un beneficio reale a pochissimi contribuenti.

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